Da uno studio della società di consulenza Forvis Mazars emerge che la Repubblica Ceca ha un’aliquota di base dell’IVA simile a quella dei Paesi vicini, ma la sua aliquota ridotta è più alta rispetto a quella degli altri.
L’IVA è la principale fonte di entrate fiscali per lo Stato, rappresentando quasi la metà di tutte le imposte riscosse, esclusi i premi assicurativi obbligatori. L’anno scorso, i contribuenti hanno pagato 567,2 miliardi di CZK in IVA e nei primi cinque mesi di quest’anno sono stati raccolti 230 miliardi di CZK. L’IVA è un’imposta condivisa, il cui gettito è suddiviso tra il bilancio statale, le regioni e i comuni.
Gli imprenditori in Repubblica Ceca devono registrarsi per pagare l’IVA se il loro fatturato supera i 2 milioni di CZK in un periodo di 12 mesi consecutivi. Questo significa che devono monitorare continuamente il loro fatturato mese per mese. Non appena il fatturato totale dei 12 mesi precedenti supera i 2 milioni di CZK, devono registrarsi per l’IVA. Tuttavia, anche gli imprenditori con un fatturato inferiore alla soglia possono scegliere di registrarsi volontariamente per pagare l’IVA.
Il governo ha introdotto un pacchetto di consolidamento per semplificare il sistema fiscale. Questo pacchetto riduce il numero di aliquote IVA ridotte e aumenta le entrate fiscali spostando alcuni beni e servizi all’aliquota standard del 21%. Questo cambiamento comporta un aumento delle tasse per i consumatori di questi beni e servizi.
L’aliquota IVA di base nella Repubblica Ceca è del 21%, mentre l’aliquota ridotta è del 12% da quest’anno. Fino all’anno scorso, la Repubblica Ceca aveva due aliquote ridotte del 10% e del 15%. Tuttavia, il governo ha introdotto un pacchetto di consolidamento che ha unito queste aliquote in un’unica aliquota ridotta del 12% e ha spostato alcuni beni e servizi dall’aliquota ridotta a quella di base. Tra questi beni e servizi ci sono i servizi di parrucchiere, i lavori di pulizia e la birra alla spina.
La Germania ha l’aliquota IVA di base più bassa tra i Paesi confinanti, pari al 19%. L’Austria e la Slovacchia seguono con il 20%, mentre la Polonia ha l’aliquota più alta, pari al 23%. Tra i Paesi del gruppo di Visegrad (V4 – Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, Ungheria), l’Ungheria ha l’aliquota IVA standard più alta, pari al 27%, che è anche la più alta di tutta l’Unione Europea.
La legislazione dell’UE consente ai Paesi di avere una o due aliquote IVA ridotte oltre a quella standard. L’aliquota ridotta del 12% in Repubblica Ceca è superiore alla media rispetto ai Paesi vicini. In Germania, l’aliquota ridotta è del 7%, mentre la Polonia applica due aliquote ridotte del 5% e dell’8%. La Slovacchia ha aliquote ridotte del 5% e del 10%, mentre l’Austria utilizza due aliquote ridotte del 10% e del 13%. L’Ungheria applica aliquote IVA ridotte del 5% e del 18%.
Tuttavia, lo studio sottolinea che i diversi Paesi hanno una diversa distribuzione delle voci tra aliquote IVA standard e ridotte. Pavel Klein, managing partner del dipartimento fiscale di Forvis Mazars nella Repubblica Ceca, ha osservato che i sistemi fiscali dei vari Paesi e l’ammontare e il numero delle aliquote IVA sono solo uno dei criteri per valutare il sistema IVA di un Paese. Per avere una visione completa, è necessario indagare ulteriormente sull’aliquota fiscale a cui sono soggetti i singoli tipi di beni e servizi. Lo studio evidenzia infatti che, quando si confronta l’onere dell’IVA sui consumatori, è necessario considerare non solo le percentuali delle varie aliquote, ma anche quali beni e servizi sono tassati con ciascuna aliquota.
In conclusione, la Repubblica Ceca si distingue per un’aliquota IVA ridotta più alta rispetto ai Paesi vicini, ma la recente semplificazione del sistema fiscale potrebbe aumentare l’onere sui consumatori.
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