
L’Unione Europea si trova a un bivio cruciale per il proprio sviluppo strategico. Negli ultimi anni si è trovata di fronte ad un forte rallentamento economico e soprattutto produttivo che ha messo in evidenza il ritardo nei confronti degli Stati Uniti e della Cina, attuali leader dell’innovazione tecnologica.
Per avere un ruolo di leadership mondiale, il nuovo modello di competitività proposto dalla Commissione si basa su tre imperativi fondamentali: colmare il divario dell’innovazione, coniugare decarbonizzazione e competitività e ridurre le dipendenze strategiche per garantire la sicurezza economica. La Bussola per la Competitività traduce il report Draghi in un piano strategico concreto per il futuro dei cittadini europei, con l’obiettivo di rendere l’UE un ambiente favorevole agli investimenti, un centro di produzione avanzata e un modello di sviluppo sostenibile.

Perché occorre ripensare il modello economico europeo ?
L’UE ha un grande bacino di consumatori, un ampio ammontare di risparmio privato, è piena di talenti e professionisti e gode di un mercato unico europeo che ne favorisce lo sviluppo e la crescita, ma dopo aver passato una crisi pandemica e aver subito lo shock energetico dovuto all’inizio della guerra in Ucraina da parte della Russia, il sistema ha messo in mostra tutte le sue fragilità e la necessità di ridurre il gap nella crescita della produttività con gli altri colossi mondiali.
La mancanza di innovazione comporta ricadute nel sistema industriale europeo, non riuscendo a sviluppare quelle aziende che siano in grado di disegnare il futuro tecnologico e industriale del paese. Infatti, i prezzi elevati dell’energia, burocrazia e dipendenza dalle catene di approvvigionamento rendono gli stati membri succubi dei principali attori del commercio internazionale come USA e CINA.
Come può l‘UE portarsi su un trend di crescita e competitività?
1. Colmare il divario dell‘innovazione
Uno dei principali ostacoli alla competitività europea è il ritardo nell’innovazione rispetto ad altre potenze globali. Sebbene l’UE disponga di un solido comparto di ricerca e sviluppo, troppe idee innovative non vengono trasformate in prodotti commercializzabili. Attualmente, solo un terzo dei brevetti registrati nelle università europee trova applicazione pratica. Inoltre, le startup faticano a crescere a causa della frammentazione normativa e della carenza di capitali di rischio: l’Europa raccoglie solo il 5% dei fondi globali di venture capital, rispetto al 52% degli Stati Uniti e al 40% della Cina.
Per affrontare questa sfida, la Commissione ha annunciato una Strategia UE per le Startup e lo Scale-Up, che rimuoverà gli ostacoli alla crescita delle imprese emergenti e favorirà l’accesso ai finanziamenti. Sarà inoltre introdotto un 28° regime normativo, che offrirà un quadro giuridico unico per le aziende innovative in tutta l’UE invece che doversi rapportare con 27 diversi regimi legali, semplificando le regole fiscali, societarie e del lavoro. Infine, attraverso un nuovo Programma TechEU, la Commissione investirà in tecnologie chiave come l’intelligenza artificiale, la quantistica e la biotecnologia per rafforzare l’industria europea.
2. Unire decarbonizzazione e competitività
La transizione ecologica rappresenta un’opportunità per la crescita economica, ma richiede un allineamento strategico tra politiche industriali, energetiche e commerciali. L’UE si è impegnata a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, con un obiettivo intermedio di riduzione delle emissioni del 90% entro il 2040. Tuttavia, i costi elevati dell’energia e la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili minacciano la competitività delle imprese europee.
Per mitigare questi rischi, la Commissione ha sviluppato un Piano d’Azione per l’Energia Accessibile, che favorirà la riduzione dei costi attraverso un maggiore utilizzo delle energie rinnovabili e una migliore integrazione del mercato energetico europeo. Parallelamente, il Clean Industrial Deal supporterà la trasformazione delle industrie ad alta intensità energetica, come l’acciaio e la chimica, incentivando l’adozione di tecnologie a basse emissioni.
Un altro elemento chiave sarà la promozione dell’economia circolare. Attualmente, il mercato europeo del riutilizzo vale circa 31 miliardi di euro, ma potrebbe raggiungere i 100 miliardi entro il 2030, creando oltre 500.000 nuovi posti di lavoro. Per stimolare questa crescita, l’UE introdurrà un Circular Economy Act, che rafforzerà gli investimenti nel riciclo e nella sostituzione delle materie prime vergini con materiali riciclati.
3. Ridurre le dipendenze strategiche e rafforzare la sicurezza economica
In un contesto geopolitico sempre più instabile, l’UE deve proteggere la propria sicurezza economica riducendo la dipendenza da fornitori esterni per materie prime critiche e tecnologie avanzate. Attualmente, l’Europa è vulnerabile alle interruzioni delle catene di approvvigionamento, in particolare nei settori dei semiconduttori, delle terre rare e dei prodotti farmaceutici essenziali.
Per contrastare queste vulnerabilità, la Commissione ha varato una Piattaforma di Acquisti Congiunti per Materie Prime Critiche, che consentirà agli Stati membri di coordinare gli approvvigionamenti e ridurre i rischi di carenze. Inoltre, il Critical Medicines Act rafforzerà la produzione interna di farmaci essenziali per ridurre la dipendenza da fornitori extra-UE.
Infine, il settore della difesa avrà un ruolo centrale nella strategia di sicurezza economica. L’UE è attualmente frammentata in molteplici sistemi nazionali, con una spesa insufficiente in ricerca e sviluppo militare. Per affrontare questa sfida, sarà pubblicato un Libro Bianco sulla Difesa Europea, che delineerà le azioni necessarie per creare un mercato unico della difesa e stimolare l’innovazione tecnologica nel settore militare.
4. Come è stata recepita la notizia in Repubblica Ceca?
Un ruolo altrettanto significativo alla predisposizione della Bussola è stato svolto dalla comunità imprenditoriale europea con il coinvolgimento di diverse organizzazioni come la Camera di Commercio Ceca.
Infatti, tra le richieste avanzate vi sono:
- Miglioramento dell’efficienza amministrativa: riduzione degli ostacoli burocratici e snellimento delle procedure di autorizzazione per facilitare gli investimenti e stimolare la crescita delle imprese.
- Revisione delle normative ESG, CBAM, GDPR e REACH: ottimizzazione dei regolamenti per ridurre il peso amministrativo sulle aziende e garantire maggiore chiarezza nelle loro applicazioni.
- Maggiore integrazione del mercato unico: eliminazione delle barriere normative e tecniche che limitano la libera circolazione di beni e servizi tra gli Stati membri, promuovendo così una maggiore coesione economica.
- Facilitazione dell’accesso ai finanziamenti e agli strumenti europei: semplificazione dei meccanismi di accesso ai fondi UE e ottimizzazione delle opportunità di sostegno per le imprese.
Secondo il presidente della Camera di Commercio Ceca, Zdeněk Zajíček, la strategia delineata dalla Commissione Europea rappresenta un passo avanti positivo, ma presenta anche alcune criticità. Egli ha osservato come l’abbondanza di strategie, piani d’azione e iniziative possa rendere complessa la loro attuazione e difficile per le imprese monitorare le evoluzioni normative.
Inoltre, la Camera di Commercio ha evidenziato come alcune delle misure contenute nella Bussola sembrino più una rielaborazione di strategie precedenti che un vero rinnovamento strutturale. Il documento include diversi atti legislativi del mandato precedente che necessitano di essere aggiornati per migliorarne l’efficacia, tra cui le normative ESG e il Meccanismo di Adeguamento del Carbonio alle Frontiere (CBAM).
Nonostante questi aspetti, Alena Mastantuono, rappresentante della Camera di Commercio presso Eurochambres, ha riconosciuto alcuni elementi positivi della strategia, in particolare l’impegno per semplificare le normative e agevolare l’accesso ai finanziamenti europei per le imprese.
Tuttavia, la Camera ha espresso cautela su alcune proposte, come l’introduzione di un 28° regime normativo, le modifiche alle regole sugli appalti pubblici, la preferenza per i prodotti europei e la revisione delle norme sugli aiuti di Stato.
Infine, Mastantuono ha sottolineato che gli effetti delle nuove politiche economiche non saranno immediati e richiederanno tempo per produrre risultati tangibili. Ha paragonato questo processo a quello di una nave che reagisce con un certo ritardo ai movimenti del timone, indicando che le discussioni all’interno del Consiglio e del Parlamento Europeo saranno decisive per definire il percorso definitivo.
Criticità evidenziate dalla confederazione dell’industria ceca
Il presidente della Confederazione dell’Industria, Jan Rafaj, ha espresso un parere contrastante sulla Bussola della Competitività. Da un lato, ha accolto con favore il fatto che l’analisi di Mario Draghi sulla competitività non sia stata accantonata, ma dall’altro ha sottolineato come la Commissione Europea offra ancora pochi interventi concreti e immediatamente attuabili.
Secondo Rafaj, molte delle misure proposte risultano incomplete e, in alcuni casi, appaiono più come aspirazioni che come strategie realizzabili a breve termine. Ha inoltre espresso delusione per il contenuto complessivo del documento, evidenziando che le aspettative delle imprese europee erano elevate. Sebbene la Bussola introduca alcune proposte per semplificare il quadro normativo esistente, al tempo stesso introduce numerosi nuovi regolamenti, strategie e atti legislativi che potrebbero complicare ulteriormente l’ambiente normativo europeo.
Rafaj ha anche sottolineato che le problematiche riscontrate non riguardano esclusivamente l’attuale Commissione Europea, ma derivano da un approccio ormai consolidato nel tempo. Per migliorare realmente la competitività dell’Europa, ha affermato che sarebbe necessaria una visione completamente rinnovata, incentrata su una profonda revisione delle normative e una drastica semplificazione del quadro legislativo. Solo attraverso una riduzione significativa del carico regolamentare, ha concluso, si potrà creare un ambiente più favorevole per le imprese e il rilancio economico del continente.
Timeline dei passaggi chiave della Bussola della Competitività dell’UE
Q1 2025
- AI Factories Initiative → Creazione di centri avanzati per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale.
- Clean Industrial Deal & Action Plan on Affordable Energy → Politiche per la decarbonizzazione industriale e riduzione dei costi energetici.
- White Paper on the Future of European Defence → Strategia per il rafforzamento del settore della difesa europea.
- Preparedness Union Strategy → Iniziative per migliorare la resilienza dell’UE in caso di crisi.
- Internal Security Strategy → Politiche di sicurezza interna per la protezione delle infrastrutture critiche.
- Omnibus Simplification & Definition of Small Mid-Caps → Semplificazione della normativa per ridurre la burocrazia aziendale.
- Union of Skills → Programmi per la formazione e riqualificazione della forza lavoro.
Q2 2025
- Start-up and Scale-Up Strategy → Misure per favorire la crescita delle startup e migliorare l’accesso ai finanziamenti.
- New State Aid Framework → Revisione delle regole sugli aiuti di Stato per sostenere le imprese strategiche.
- European Savings and Investment Union → Iniziativa per integrare i mercati finanziari europei e attrarre investimenti.
Q3 2025
- Space Act → Normativa per sviluppare l’industria spaziale europea.
- Sustainable Transport Investment Plan → Finanziamenti per le infrastrutture di trasporto sostenibile.
Q4 2025
- Quantum Act → Investimenti nelle tecnologie quantistiche per rafforzare la leadership europea.
- Digital Networks Act → Sviluppo di reti 5G e 6G per accelerare la digitalizzazione.
- Industrial Decarbonisation Accelerator Act → Misure per velocizzare la transizione energetica dell’industria.
2025 (senza trimestre specificato)
- Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM) Review → Revisione della tassa sul carbonio per proteggere l’industria europea dalla concorrenza internazionale.
- Critical Medicines Act → Politiche per ridurre la dipendenza dalle importazioni di farmaci essenziali.
- MFF (Multiannual Financial Framework), including Competitiveness Fund → Programmazione finanziaria dell’UE, con il lancio del Competitiveness Fund per innovazione e investimenti strategici.
Q4 2026
- Circular Economy Act → Normativa per favorire l’economia circolare e l’uso efficiente delle risorse.
2026 (senza trimestre specificato)
- 28th Regime → Quadro normativo unico per facilitare la crescita delle imprese innovative in tutta l’UE.
- European Research Area Act → Investimenti in ricerca per raggiungere il 3% del PIL dedicato a R&D.
- Advanced Materials Act → Sviluppo di materiali avanzati per le industrie strategiche.
- Revisione delle Direttive sugli Appalti Pubblici → Maggiore trasparenza e semplificazione per favorire la concorrenza.
- Revisione della Regolamentazione sulla Standardizzazione → Miglioramento delle norme per favorire l’innovazione industriale.
Immagine generata dall’IA.
Fonti: 10017eb1-4722-4333-add2-e0ed18105a34_en; Energia a basso costo e sostegno all’IA: l’Unione Europea ha un piano di salvataggio | e15.cz; La bussola dell’UE per ripristinare la competitività e garantire una prosperità sostenibile – Notizie generali; La Camera di Commercio considera il cambio di rotta europea verso la competitività una buona notizia per gli imprenditori – Camera di Commercio; La bussola per la competitività soddisferà le aspettative delle imprese?.