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Semplificazione della CSRD, CSDDD e CBAM

La Commissione Europea ha recentemente presentato una serie di proposte per semplificare le direttive CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) e CSDDD (Corporate Sustainability Due Diligence Directive) , Tassonomia UE e CBAM (Carbon Border Adjustment Mechanism).

L’obiettivo principale di queste proposte è ridurre la complessità dei requisiti dell’UE per tutte le imprese, con particolare attenzione alle PMI e alle grandi aziende di dimensioni minori. Il nuovo quadro normativo si concentrerà sulle aziende più grandi, che hanno un impatto maggiore sul clima e sull’ambiente, garantendo al contempo che tutte le imprese abbiano accesso ai finanziamenti sostenibili per la loro transizione verso la decarbonizzazione.

CSRD: Riduzione dell’Ambito e Maggiore Flessibilità

1. Riduzione del numero di imprese obbligate alla rendicontazione

Uno dei principali cambiamenti riguarda la riduzione dell’80% delle aziende soggette agli obblighi di rendicontazione. Saranno tenute a riportare informazioni di sostenibilità solo le grandi imprese con più di 1000 dipendenti e con un fatturato superiore a 50 milioni di euro o un bilancio superiore a 25 milioni di euro.

Le aziende che non rientrano più nell’ambito della CSRD potranno adottare il VSME, lo standard volontario di sostenibilità per le PMI e le grandi aziende di dimensioni minori, sviluppato dall’EFRAG. Questo consentirà alle piccole e medie imprese di scegliere un approccio di rendicontazione proporzionato alla loro dimensione e capacità operativa.

2. Eliminazione degli standard settoriali specifici

Per evitare un eccessivo carico di dati obbligatori, la Commissione ha deciso di non introdurre ulteriori standard settoriali, semplificando così il processo di rendicontazione e riducendo i costi associati all’adeguamento normativo.

3. Nessuna revisione “ragionevole” dell’audit, ma solo revisione limitata

Per contenere i costi di verifica della rendicontazione, sarà richiesta solo una limited assurance senza la possibilità di un aumento futuro a una revisione “ragionevole”. Questo riduce significativamente gli oneri finanziari per le imprese.

4. Riduzione dei punti dati obbligatori negli ESRS

Gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS) saranno semplificati con meno dati obbligatori, maggiore enfasi sui dati quantitativi e meno narrazioni descrittive.

5. Possibile posticipo della seconda e terza ondata di implementazione

Per evitare costi inutili, la Commissione ha proposto di posticipare di due anni l’entrata in vigore della seconda e terza ondata della CSRD, dando più tempo alle imprese per adeguarsi.

  • Inizio obblighi posticipato al 2028 per i periodi finanziari dal 1 gennaio 2027.
  • Le aziende potranno comunque iniziare a rendicontare volontariamente dal 2026.

6. Limitazioni nella reportistica sulla Value Chain

Le aziende soggette alla CSRD non saranno più obbligate a richiedere dati estesi sulla sostenibilità ai fornitori e ai partner della loro catena del valore. Saranno invece limitate a raccogliere solo le informazioni strettamente necessarie e pertinenti, evitando richieste sproporzionate che potrebbero gravare sulle PMI all’interno delle loro supply chain.

Maggiore flessibilità nell’uso della Tassonomia UE

L’obbligo di reportistica sulla Tassonomia UE diventa opzionale per le imprese con più di 1000 dipendenti e un fatturato inferiore a 450 milioni di euro. Questo riduce ulteriormente i costi di conformità per molte aziende e consente una maggiore autonomia nella gestione della reportistica.

Limite di Materialità: Se un’attività rappresenta meno del 10% di un parametro finanziario (es. fatturato), sarà considerata irrilevante e non dovrà essere sottoposta a valutazione tassonomica.

Refined Do No Significant Harm (DNSH): facilitata la conformità nelle aree di inquinamento e utilizzo chimico.

CSDDD: Riduzione del Carico per le Imprese

1. Riduzione della frequenza dei controlli periodici

Le aziende soggette alla CSDDD dovranno eseguire monitoraggi meno frequenti, riducendo così la complessità e i costi di conformità.

  • Valutazione dei rischi ogni 5 anni invece che annualmente.
  • Linee guida più chiare entro la metà del 2026.

2. Obblighi più mirati per i partner commerciali indiretti

Le aziende dovranno concentrare le verifiche sui partner commerciali diretti, mentre gli obblighi verso i fornitori indiretti scatteranno solo se ci sono prove di impatti negativi.

Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM): Maggiore Semplificazione

Esenzioni per Piccoli Importatori: Gli importatori che portano meno di 50 tonnellate metriche di merci regolamentate all’anno saranno esentati dal CBAM. Questo esclude circa il 90% delle aziende, mantenendo comunque la copertura del 99% delle emissioni target.

Conformità Semplificata: Riduzione dei costi CBAM per le importazioni da paesi con meccanismi di prezzo CO2 esistenti.

Nuove misure di contrasto agli abusi: Saranno introdotte strategie coordinate con le autorità nazionali per prevenire frodi e usi impropri del CBAM.

Revisione del CBAM: Una revisione complessiva è prevista entro la fine dell’anno, con la possibilità di estendere il meccanismo ad altri settori ETS, a beni trasformati e a emissioni indirette.

Sostegno agli esportatori a rischio di rilocalizzazione del carbonio: Verranno studiate misure per proteggere le aziende europee che esportano prodotti CBAM verso mercati in cui il rischio di fuga del carbonio è elevato.Nuove proposte legislative: Nel 2026 la Commissione presenterà ulteriori aggiornamenti normativi per rendere il CBAM più efficace e mirato.

Impatto sulle PMI e Benefici della Semplificazione

Le modifiche alla CSRD e alla CSDDD riducono notevolmente il rischio di “effetto a cascata” sulle PMI. Le aziende più piccole, che non rientrano più negli obblighi di reportistica, potranno:

  • Usare lo standard VSME per fornire informazioni su base volontaria.
  • Evitare richieste eccessive di dati dai grandi clienti, grazie alla protezione normativa contro obblighi sproporzionati.
  • Beneficiare di una maggiore competitività, evitando costi eccessivi di conformità e potendo investire in crescita e innovazione.

Conclusioni

Le nuove proposte della Commissione Europea rappresentano un passo importante verso la semplificazione della regolamentazione per le imprese europee. Tuttavia, la competitività dell’UE non dipende solo dalla riduzione della burocrazia, ma anche da un forte sostegno all‘innovazione e agli investimenti in settori strategici come l’intelligenza artificiale e il capitale di rischio.

Mentre è essenziale semplificare le procedure per le startup e favorire un mercato dinamico, è altrettanto cruciale mantenere gli standard di sostenibilità per garantire una crescita equilibrata e responsabile. La transizione verde e la trasparenza nei dati ambientali sono elementi chiave per il futuro delle imprese europee, permettendo di costruire un sistema competitivo basato sull’innovazione e sulla sostenibilità.

L’Europa deve continuare a investire nelle sue valori fondamentali: alta qualità della vita, sanità pubblica eccellente, educazione avanzata e collaborazione tra mercati diversi. Il futuro dell’UE dipende dalla capacità di bilanciare crescita economica e responsabilità ambientale, senza sacrificare la leadership nella transizione verso la decarbonizzazione.

Immagine generata dall’IA.

Fonti: 161070f0-aca7-4b44-b20a-52bd879575bc_en, CBAM: new Commission proposal will simplify and strengthen – European Commission

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