
Durante il fine settimana, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha introdotto nuove politiche tariffarie rivolte all’Unione Europea. L’annuncio è stato pubblicato sotto forma di lettera indirizzata alla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, sulla sua piattaforma, Truth Social. Le nuove tariffe del 30% entreranno in vigore a partire dal 1° agosto e si applicheranno a tutti i beni importati negli Stati Uniti dall’Unione Europea.
L’articolo esplora l’impatto dei nuovi dazi statunitensi in ambo Repubblica Ceca e UE, cosi come la reazione del governo, analizzando sia gli effetti economici diretti che indiretti della nuova politica commerciale di Trump.

La reazione del governo
Il primo ministro Petr Fiala ha commentato le nuove politiche, sottolineando l’importanza di un approccio diplomatico coordinato che gli Stati dell’UE devono adottare per riuscire a minimizzare l’impatto negativo dei dazi sulle relazioni commerciali transatlantiche.
Anche l’ex ministro delle Finanze e il Primo Ministro, ora leader dell’opposizione Andrej Babiš, ha espresso la sua opinione sull’azione della Casa Bianca. Sebbene sia sempre stato un convinto sostenitore di Trump, ha disapprovato le sue politiche commerciali, sottolineando l’irragionevolezza dell’impatto economico che le barriere al libero scambio avranno.
Sebbene la maggior parte delle volte il ‘governo ombra ceco’, volgarmente detta opposizione, sia in disaccordo con qualsiasi approccio adottato dall’attuale partito al potere, in questo momento ambedue condannano uniformememente la decisione di Trump di aumentare le barriere commerciali.
Impatto economico
L’effetto economico complessivo sull’economia ceca sarà duplice. In primo luogo, attraverso un impatto diretto riguardo alle merci che la Repubblica Ceca esporta negli Stati Uniti. Tuttavia, in maniera ancora più significativa, gli effetti indiretti ricopriranno un ruolo più importante, poiché la Repubblica Ceca esporta massicciamente verso paesi come la Germania, dove tali prodotti subiscono un aumento dei dazi una volta inviati negli Stati Uniti. Nel paragrafo successivo potete trovare un’analisi dettagliata di entrambi gli impatti.
1. Effetti diretti sulle industrie ceche
La Repubblica Ceca ha un leggero surplus commerciale con gli Stati Uniti, che lo scorso anno ammontava a oltre 4 miliardi di CZK (~165.000.000 EUR). I prodotti esportati sono generalemente di nicchia, principalmente industriali e altamente tecnologici: motori, telefoni cellulari o microscopi. Tra questi, i telefoni cellulari sono la voce più importante, con un totale di 6,4 miliardi di CZK lo scorso anno. I microscopi elettronici sono al secondo posto con 6,3 miliardi di CZK. Inoltre, per aziende come PBS, che fornisce motori a reazione, il mercato statunitense è fondamentale.
2. Effetti indiretti
Per quanto significativo possa essere il cambiamento per alcune aziende ceche, gli effetti secondari avranno un impatto di gran lunga maggiore sull’economia ceca. Attraverso paesi come la Germania, il nostro principale partner economico, le aziende ceche forniscono componenti automobilistiche e altri componenti tecnologiche. Le esportazioni di beni intermedi saranno pertanro influenzate, poiché questi paesi inviano in gran parte i prodotti finali al mercato nordamericano.
3. Effetti complessivi
L’effetto complessivo derivante dell’aumento dei dazi è determinao in maniera piuttosto ambigua da parte degli esperti, con alcune differenze sulla portata dell’impatto e sui tempi.
Secondo alcuni economisti, con l’aumento dei prezzi negli Stati Uniti, la competitività della Repubblica Ceca diminuirà insieme a quella della Germania, che potrebbe quindi decidere di ridurre la propria produzione o di trasferirla al di fuori dell’Europa. Ciò comporterebbe, come effetto a catena, ad una minore domanda di importazioni nei confronti della Repubblica Ceca. Tuttavia, come sottolinea Vít Hradil, capo economista di Investika: “Siamo in qualche modo fortunati nella nostra sfortuna, poiché Donald Trump impone dazi praticamente a tutti, quindi non stiamo perdendo la competitività dei nostri prodotti rispetto ad altri paesi – Messico, Cile, Canada, e altri.”.
A causa della doppia natura degli effetti, l’impatto economico potrebbe arrivare con un certo ritardo. L’ex rappresentante della Banca Mondiale per la Repubblica Ceca, l’economista Jana Matesová, ha dichiarato a Seznam Zprávy: “Non ci sarà sicuramente un effetto immediato sull’economia ne sul commercio ceco. Poiché la minaccia di dazi elevati è presente da così tanto tempo, gli esportatori europei e di altri paesi hanno moltiplicato le loro scorte negli Stati Uniti. E lo vediamo nei dati. In altre parole, le merci che arriveranno negli Stati Uniti nei prossimi mesi sono già negli Stati Uniti. Non ci sarà un effetto immediato”.
I punti sopra citati sono oggetto di discussione tra gli economisti, ma una cosa rimane indiscussa. Sia Hradil che Matesová concordano sul fatto che, sebbene l’impatto dei dazi sarà in qualche modo negativo per l’economia ceca, non sarà abbastanza forte da causare una recessione o una crisi economica. Il PIL ne risentirà leggermente e, per quanto riguarda l’occupazione, Hradil ha affermato che l’industria manifatturiera potrebbe perdere alcune decine di migliaia di posti di lavoro.
Europa nel complesso
La Repubblica Ceca fa parte dell’UE, che alla fine del 2024 ha registrato il secondo surplus commerciale più grande con gli Stati Uniti, superata solo dalla Cina. Non sorprende che l’impatto della politica sulla Repubblica Ceca sia molto meno significativo rispetto ai maggiori esportatori dell’UE.
- A primeggiare in questa bilancia commerciale positiva c’è l’Irlanda, che contribuisce con 93 miliardi di euro, in gran parte grazie alle grandi aziende farmaceutiche e tecnologiche americane che operano all’interno dei suoi confini. Le grandi aziende farmaceutiche da sole rappresentano il 22,5% delle esportazioni complessive dall’UE verso gli Stati Uniti.
- L’Irlanda è seguita dalla Germania, che esporta una vasta gamma di macchinari e acciaio, con il settore automobilistico in testa.
- L’Unione degli agricoltori italiani Coldiretti ha previsto che i dazi statunitensi potrebbero costare agli esportatori italiani quasi 2 miliardi di euro.
Conclusione
I nuovi dazi statunitensi annunciati dal presidente Trump avranno un impatto sulla Repubblica Ceca e sull’UE, con effetti sia diretti che indiretti. Le esportazioni della Repubblica Ceca verso gli Stati Uniti sono modeste, ma l’impatto indiretto attraverso il commercio con la Germania e altri paesi dell’UE sarà più significativo. Gli esperti prevedono un effetto economico moderato, con una certa perdita di competitività, ma non sufficiente a causare una recessione. Sebbene i dazi rappresentino una sfida, è improbabile che abbiano un impatto grave immediato, grazie alle scorte esistenti. Nel complesso, una risposta coordinata dell’UE sarà fondamentale per mitigare le conseguenze a lungo termine.
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Sources: https://english.radio.cz/pm-fiala-us-tariffs-threaten-eu-trade-8856738, Czech leaders react to new Trump tariffs on EU goods: ‘Chaotic and impulsive’, https://www.seznamzpravy.cz/clanek/ekonomika-trumpova-cla-a-cesi-firmy-se-pripravily-dopredu-rika-ekonomka-281758, https://www.ceskenoviny.cz/zpravy/2697637, https://www.hrot24.cz/clanek/usa-eu-cla-donald-trump-obchodni-valka-dopady-bilance-irsko-nemecko-cesko-HYYs4, https://www.irozhlas.cz/ekonomika/desitky-tisic-cechu-bez-prace-trumpova-cla-budou-mit-rozsahly-dopad-na_2507121951_kvr.