Breve disamina sulle previsioni macroeconomiche della Repubblica Ceca per il mese di Aprile
Le componenti della domanda interna hanno dato un contributo positivo alla crescita economica della Repubblica Ceca, infatti dati favorevoli sono stati registrati nel 2021, con una crescita positiva del 3.3%. Non si può dire la stessa cosa rispetto il saldo del commercio estero di merci, aspetto che ha considerevolmente rallentato la crescita economica. Lo scenario economico attuale detta delle proiezioni non incoraggianti, visti gli squilibri geopolitici che continuano a fornire un’influenza significativa per lo sviluppo economico e che, in maniera imprescindibile, muteranno l’assetto delle relazioni commerciali internazionali; infatti, il tasso di crescita dell’economia ceca, subirà un rallentamento del 2.1% (previsioni che prendono in considerazione l’intero anno 2022).
Gli investimenti e i consumi del governo, nonché quelli del settore privato dovrebbero dare una forte spinta positiva verso la crescita, ma la diminuzione progressiva del potere di acquisto della moneta non rende semplice la scalata. Doppia cifra per il tasso medio di inflazione, raggiungendo un picco del 13% nel secondo trimestre di quest’anno. Secondo quanto riportato dal ministro delle finanze Zbyněk Stanjura :“Gli sviluppi attuali e soprattutto futuri sono gravati dall’estrema incertezza derivante dalla guerra in Ucraina. Ad esempio, l’inflazione media, che attualmente prevediamo una crescita del 12,3%, è estremamente sensibile all’andamento dei prezzi dell’energia, difficili da prevedere “.
I prezzi del petrolio, dell’elettricità e del gas naturale concorrono, dunque, in maniera significativa e concreta alla fiammata dell’inflazione. Questo forte aumento dei prezzi al consumo avrà un riflesso per ciò che concerne i costi per le aziende e quindi conseguenze imprescindibili sui prezzi di beni e servizi offerti. Inoltre, il rischio e l’incertezza derivante dall’ulteriore sviluppo della guerra in Ucraina, potrebbe indebolire le catene di approvvigionamento globali, causate da una possibile carenza di offerta di materie prime. Già indebolite dall’epidemia da coronavirus, le finanze pubbliche ceche, registreranno un disavanzo del -4.5% del PIL, a causa della perdurante aggressione russa contro l’Ucraina e la relativa crisi umanitaria che ne consegue. Si inseriscono in tal senso, anche i sussidi che vengono forniti a famiglie e imprese colpiti dalla forte inflazione. Pertanto, inevitabile un aumento del debito pubblico: dal 41.9% del PIL nel 2021, al 42.7% del PIL entro la fine del 2022.
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