La Repubblica Ceca e il Lussemburgo hanno presentato una proposta alla Commissione Europea per riformare e migliorare il mercato unico. Con l’obiettivo di semplificare e armonizzare le norme dell’UE relative a beni e servizi, richiedono una riduzione della burocrazia e delle barriere normative, per permettere alle imprese europee di operare più liberamente e ai governi di facilitare gli affari.
Il documento, noto come “non-paper” (un testo informale e non ufficiale per dibattiti riservati), fa riferimento ai rapporti recentemente pubblicati da Enrico Letta e Mario Draghi, che trattano il futuro del mercato interno e la competitività dell’UE. Nonostante i rapporti abbiano sottolineato la necessità di sfruttare il pieno potenziale del mercato unico, il documento invita la nuova Commissione ad andare oltre, modificando le condizioni per favorire l’imprenditorialità e riducendo ulteriormente i requisiti di rendicontazione.
Il ministro dell’Industria e futuro commissario europeo ceco, Jozef Síkela, ha ribadito che il rafforzamento del mercato interno europeo è sempre stato una priorità centrale per la Repubblica Ceca. Un mercato europeo più integrato ed efficiente rappresenterebbe un vantaggio competitivo cruciale per l’UE, consentendo di affrontare con maggiore efficacia le sfide attuali.
Ricevendo l’appoggio di altri 18 Stati membri, tra cui Austria, Croazia, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Irlanda, Lettonia, Lituania, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia e Svezia, il documento sarà presentato il 26 settembre a Bruxelles.
I Paesi firmatari sottolineano la necessità di ridurre la frammentazione e le divergenze normative, in particolare nel settore dei beni e servizi, dove persistono numerosi ostacoli. Essi chiedono alla Commissione di garantire una maggiore libertà di circolazione e di ridurre le barriere al commercio transfrontaliero, con azioni concrete a breve e medio termine. L’esecutivo comunitario dovrebbe focalizzarsi su strumenti digitali dedicati per agevolare le attività delle imprese nel mercato unico, ottimizzando le soluzioni esistenti e creando nuove risorse.
Si vuole cercare di dare minore centralità a Bruxelles, preferendo una maggiore libertà di manovra alle capitali Europee. Gli Stati sono pronti a collaborare con l’esecutivo comunitario, ma preferiscono una gestione confederale piuttosto che federale, puntando su una gestione congiunta tra Commissione e Stati membri.
La Commissione è chiamata a presentare una nuova strategia orizzontale per il mercato unico entro giugno 2025, in risposta alle richieste del Consiglio europeo e del Consiglio Competitività (Competitiveness Council).
Fonti: https://www.eunews.it/2024/09/20/20-stati-ue-competitivita-mercato-unico/
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