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La Repubblica Ceca è pronta per adottare l’euro?

L’adesione all’euro è nuovamente oggetto di discussione nella Repubblica Ceca. Il governo ceco sta infatti valutando se il Paese è pronto ad adottare l’euro, sulla base di un’analisi preparata dal Consiglio economico nazionale del governo (NERV): questo rapporto dettagliato valuta i potenziali benefici, le sfide e i rischi associati alla transizione alla moneta europea. Tuttavia, gli economisti non hanno ancora raccomandato l’adesione al Meccanismo europeo di cambio (ERM II), un primo passo necessario per l’adozione dell’euro. La decisione finale dovrebbe pertanto spettare alla prossima amministrazione.

L’ingresso della Repubblica Ceca nell’Eurozona dipenderà principalmente dalla volontà politica e dalla capacità del Paese di soddisfare in modo sostenibile i criteri di convergenza di Maastricht:

  1. Il criterio della stabilità dei prezzi richiede che uno Stato membro dimostri una performance sostenibile dei prezzi, con un tasso medio di inflazione nei 12 mesi precedenti la valutazione che non superi di oltre l’1,5% quello dei tre Stati membri che hanno ottenuto i migliori risultati in termini di stabilità dei prezzi.
  2. Il criterio del tasso di interesse a lungo termine stabilisce che, nei 12 mesi precedenti la valutazione, uno Stato membro deve avere un tasso di interesse nominale medio a lungo termine non superiore di oltre 2 punti percentuali a quello dei tre Stati membri che hanno ottenuto i migliori risultati in termini di stabilità dei prezzi.
  3. Il criterio relativo alla situazione di bilancio pubblico prevede che uno Stato membro mantenga un rapporto deficit pubblico/PIL, previsto o effettivo, non superiore al 3%, tranne nei casi in cui:
    • il rapporto è diminuito in modo significativo o consistente e si sta avvicinando al valore di riferimento, oppure il superamento del valore di riferimento è eccezionale e temporaneo e il rapporto rimane vicino al livello di riferimento.
  4. Il criterio del debito pubblico prevede che uno Stato membro mantenga un rapporto debito pubblico/PIL non superiore al 60%, a meno che il rapporto non stia diminuendo adeguatamente e si stia avvicinando al valore di riferimento a un ritmo soddisfacente.
  5. Il criterio di convergenza del tasso di cambio prevede che uno Stato membro partecipi all’ERM II per un minimo di due anni e mantenga le fluttuazioni del tasso di cambio entro i margini stabiliti intorno alla parità centrale durante tale periodo.

Nel 2006, la Repubblica Ceca ha soddisfatto tutti i criteri di convergenza nominale di Maastricht, ad eccezione della posizione di bilancio pubblico e del criterio del tasso di cambio. Inoltre, la stabilità dei prezzi rimane un ostacolo per la Repubblica Ceca a causa del tasso di inflazione che ha raggiunto il 6,5% lo scorso maggio, superando la soglia fissata dall’UE, anche se sta lentamente diminuendo.

Nel febbraio 2024, il gabinetto del Primo Ministro Petr Fiala ha esaminato un rapporto del Ministero delle Finanze e della Banca Nazionale Ceca, che esaminava i progressi del Paese nel soddisfare i criteri di Maastricht e nell’allineare la sua economia all’Eurozona. In seguito, il Consiglio Economico Nazionale del Governo (NERV) è stato incaricato di fornire un’analisi completa e adeguata alle condizioni economiche della Repubblica Ceca.

Il ministro delle Finanze Zbyněk Stanjura ha sottolineato l’importanza della stabilizzazione delle finanze pubbliche come prerequisito fondamentale per creare le condizioni necessarie all’adozione dell’euro. Nonostante alcuni progressi, permangono sfide significative.

Inoltre, un altro grande ostacolo da considerare è l’opinione pubblica: cosa pensano i cechi? Il governo dovrebbe porsi come priorità l’avvio di un dibattito politico significativo sull’adozione dell’euro, cercando di affrontare lo scetticismo dell’opinione pubblica.

Secondo i sondaggi condotti all’inizio dell’estate, solo il 20% della popolazione ceca è favorevole alla transizione valutaria, anche se il gradimento dell’opinione pubblica è andato lentamente aumentando. Molti cechi temono, infatti, che l’adesione all’Eurozona possa portare a un aumento dei prezzi e del costo della vita, come già sperimentato da alcuni Paesi dopo l’adozione dell’euro. Inoltre, c’è apprensione per la perdita del controllo sulla politica monetaria nazionale, considerata essenziale per affrontare le questioni economiche interne.

Gli economisti sottolineano la necessità di una comunicazione mirata per dissipare le idee sbagliate sull’euro, soprattutto tra le famiglie a basso reddito. Questi gruppi dovrebbero subire gli effetti più immediati della transizione valutaria e spesso hanno un’alfabetizzazione finanziaria limitata, che li rende più suscettibili alla disinformazione. In sintesi, se da un lato la Repubblica Ceca sta compiendo passi per valutare il proprio grado di preparazione all’adozione dell’euro, dall’altro la strada da percorrere rimane tesa e piena di sfide. La stabilizzazione dell’economia, l’allineamento ai criteri dell’UE e la risposta alle preoccupazioni dell’opinione pubblica sono essenziali per costruire le basi di una transizione di successo. Senza uno sforzo concertato in questi settori, l’adozione dell’euro rimarrà un obiettivo aspirazionale piuttosto che una realtà imminente.

Fonti: https://www.cnb.cz/en/faq/Questions-from-the-public-concerning-the-introduction-of-the-euro-in-the-Czech-Republic

https://praguemorning.cz/is-czechia-ready-for-the-euro-government-reveals-key-pros-and-cons/

Immagine generata da AI.

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